Urlo

Film

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  1. gins(bërg)`
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    howl
    2010
    86 min
    inglese, USA
    biografico

    -- trama Il film è composto da tre diversi aspetti che si intrecciano: la gioventù di Allen Ginsberg e la sua evoluzione come scrittore e poeta, quando, nel 1955, lesse per la prima di fronte al pubblico del Six Gallery di San Francisco il suo poema Urlo (Howl), che divenne un manifesto per l'intera cultura beat. Una seconda parte re-immagina attraverso l'animazione il poema Howl. Il terzo aspetto analizzato è il processo per oscenità, aperto dopo la pubblicazione di Howl, contro Ginsberg e il cofondatore del City Lights Bookstore Lawrence Ferlinghetti. Il processo fu aperto nel 1957, a causa dei riferimenti all'uso di droghe e all'omosessualità, quest'ultima ancora un tabù negli anni cinquanta del XX secolo.

    -- attori e personaggi James Franco intepreta Allen Ginsberg. Farei davvero fatica a muovere delle critiche a James Franco, considerando che personalmente l'ho trovato perfetto per il ruolo. Alcuni hanno pensato sembrasse troppo saccente ma credo che dopotutto non fosse una nota 'troppo stonata' nel contesto: rendeva più evidente il contrasto fra lui e il misterioso intervistatore di cui non viene rivelata l'identità. Già di per sè interpretare diversi momenti nella vita di uno stesso personaggio non è facile per nessun attore ma Franco ha gestito egregiamente la situazione: come sempre, è riuscito a calarsi completamente nel ruolo, bilanciando abilmente i gesti e il linguaggio del corpo. Il suo studio del personaggio è talmente sottile che forse non è di immediata comprensione. Inoltre, la figura di Allen Ginsberg non è facilmente inquadrabile, primo perchè è una persona realmente esistita e non un personaggio nato dalla penna di qualche scrittore e secondo perchè la sua personalità è, diciamo, 'eccentrica' a dir poco. E' l'esponente principale della cultura beat e come tale ripropone peculiarità care a tutto il movimento: la critica alla guerra, la richiesta di pace e fratellanza, la distruzione di qualsiasi metro o schema stilistico che rende la poesie tale, il riferimento esplicito a sesso e droga che disgustò molti conservatori del suo tempo. La cosa che mi dispiace è di non averlo potuto vedere in lingua originale: per quanto il doppiaggio sia stato discreto mi sarebbe piaciuto giudicare anche la sua voce e la sua dizione.

    Gli altri personaggi sono tutti abbastanza marginali: infatti servono perlopiù a sostenere l'immagine di Ginsberg e spiegarne l'evoluzione, oppure a rappresentare la frangia conservatrice e quella progressista nell'America degli anni '50, ma non hanno una personalità propria all'infuori di questo ruolo. In particolare però cito Aaron Tveit nel ruolo di Peter Orlovsky e Jon Hamm nel ruolo di Jake Ehrlich: le loro sono le interpretazioni secondarie che più mi sono piaciute e più mi hanno toccato emotivamente.
    -- regia e montaggio Questo è uno di quei film che adoro a livello di regia: mi piace quando la trama principale si intreccia con altri filoni, come in questo caso. Alternare le scene del processo con l'intervista a Ginsberg, con i flashback e le scene animate aiuta a comprendere meglio alcune questioni legate al contesto sociale dell'autore, a come le persone che ha incontrato nella sua vita lo abbiano influenzato. Il ritmo della narrazione è piuttosto lento ma è estremamente piacevole: ti rilasseresti anche se non fosse per le scene animate che, poste abilmente nei momenti clou della storia, sono come uno schiaffo in faccia. I testi aggressivi di Allen Ginsberg accompagnati a quelle immagini bellissime ma anche macabre, inquietanti e surreali mi hanno lasciato spaesata, incapace di comprendere esattamente come mi sentissi: è un insieme di emozioni legate così intimamente da risultare indistinguibili.
    -- fotografia ed effetti speciali Come ho già detto, le scene animate sono costruite molto bene: le immagini sono stilizzate, sfocate e confuse, a metà strada fra un sogno e un'allucinazione dovuta a qualche sostanza stupefacente (e probabilmente l'intento era proprio questo). I colori sono sgargianti, contrastano fortemente l'uno con l'altro, quindi sono di forte impatto emotivo. I flashback invece sono in bianco e nero per sottolineare l'effettiva distanza temporale dalla storia principale: l'unica cosa che mi è piaciuta di meno, ma è proprio una sottigliezza, è il fatto che il bianco e il nero delle scene non fossero netti e il nero assomigliasse molto di più ad un verde bottiglia. In realtà capisco la ragione per cui abbiano deciso questa particolare sfumatura ma per gusto personale forse mi sarebbe piaciuto di più il classico b&w. Per il resto nulla da dire, la scelta delle luci e dei colori è azzeccata: in particolare mi sono piaciute le scene dell'intervista a Ginsberg, con la stanza vagamente in penombra e il viso di James Franco circondato dal fumo di sigaretta.
    -- soundtrack Il sottofondo musicale è talmente accurato che a malapena si percepisce: è discreto quindi sembra quasi che quella melodia suoni nella nostra testa. L'ho trovato molto piacevole: nelle scene animate riesce a dare quel senso di sospensione e surrealtà mentre le musiche scelte per fare da colonna sonora agli estratti di "Urlo" le ho trovate estremamente commoventi e delicate
    -- commento finale In definitiva è un film che sento di consigliare caldamente a tutti non solo per conoscere meglio questo grandioso personaggio della letteratura americana, che a tutt'oggi viene spesso oscurato, ma anche per aprire un interessante dibattito sul discorso della censura in ambito letterario. Urlo è un film che spinge alla riflessione, che si insinua lentamente dentro i meandri di una mente geniale e distorta rivelandone i meccanismi e il processo creativo. Pone di fronte ad una critica spietata verso il capitalismo, la politica e la guerra, una critica che nasceva in seno a quelle giovani generazioni che avevano sviluppato una forte disaffezione nei confronti dello Stato e dei "padri", i quali avevano permesso che due guerre mondiali venissero scatenate a distanza di pochissimi anni portando morte e distruzione in tutto il mondo. Allen Ginsberg oggi è tutto questo, un poeta e un profeta dalla spiccata sensibilità, capace di proiettare la sua immaginazione fino ai giorni nostri scagliandosi contro la classe dirigente e la società
    VOTO star-full-iconstar-full-iconstar-full-iconstar-full-iconstar-empty-icon
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    Edited by gins(bërg)` - 17/1/2017, 18:56
     
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